Guide tecniche

Il bokeh

Bokeh è il termine giapponese che indica lo sfocato, non in senso generico, bensì richiama alla sua qualità.

L’uso dello sfocato in termini creativi o esaltativi è una caratteristica propria delle lenti di maggior qualità e di maggior costo (approfondirò lievemente l’argomento fra poco). La ritrattistica fotografica è l’ambito d’elezione per l’uso dello sfocato, classicamente fra le focali che vanno dai 50 ai 200 millimetri nel formato 35mm, dai cosidetti normali ai medio teleobiettivi. Nel ritratto, lo sfocato è molto importante per ammorbidire la figura umana o suoi dettagli.

Lo sfocato è caratteristica anche di alcuni teleobiettivi, dai 300 millimetri a salire, che sono utilizzati nella fotografia sportiva e naturalistica. Grazie alla profondità di campo ridottissima e alle caratteristiche intrinseche dovute alla lunghezza focale che isolano il soggetto, la gradevolezza dello sfocato diventa assai importante nell’economia complessiva dell’immagine.

Nei grandangoli, dai 35 millimetri a scendere, invece lo sfocato assume una rilevanza minore, in quanto queste lunghezze focali sono prevalentemente utilizzate in iperfocale o comunque a diaframmi molto chiusi per avere la maggior profondità di campo possibile.

Dicevo poc’anzi che le lenti di maggior qualità sono anche le più costose. Questo dipende essenzialmente dal fatto che per poter puntare maggiormente sullo sfocato occorre realizzare obiettivi con aperture massime molto elevate relativamente alle focali: per intenderci f/1.4 per i 50 e gli 85 millimetri, f/2 per i 105 e 135 millimetri, f/2.8 per i 180-200 e 300 millimetri, f/4 per i 400 e 500 millimetri e via a salire. Con l’aumentare della lunghezza focale diminuisce il valore massimo di diaframma e per ragioni di progettazione e di costi. Per realizzare lenti più luminose, in grado di catturare più luce, occorre infatti aumentare il numero delle lenti presenti nell’obiettivo e lo spessore di queste. E questo causa un aumento di costi considerevole. Basti pensare che l’aumento di luminosità di un solo stop in un obiettivo a pari focale corrisponde ad un aumento dei costi di 2-3 volte circa.

La peculiarità dello sfocato è di mantenere a fuoco solo la porzione di immagine che interessa al fotografo. Per fare questo, occorre la conoscenza dell’obiettivo che si usa e di quanto è in grado di sfocare. Occorre tener presente che all’aumentare della lunghezza focale diminuisce la profondità di campo che è la misura della parte dell’immagine a fuoco.

Lo sfocato non è definibile scientificamente ma è misurato soggettivamente dalla gradevolezza o meno. E’ gradevole quello sfocato che procede gradualmente, con una transizione morbida, dalla parte a fuoco a quella non a fuoco dell’immagine. E’ invece sgradevole quello sfocato netto, a gradino, che delinea visibilmente la parte a fuoco da quella non a fuoco.

 

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