Guide tecniche

Fotografare l’Atletica

Premesse generali La fotografia sportiva si basa sul cogliere tempestivamente gli attimi più importanti dei gesti tecnici. Per fare questo occorre conoscere la disciplina che si va a riprendere, conoscerne i protagonisti che scenderanno in campo e conoscere il materiale che si andrà a utilizzare.

I requisiti base di corredo per la fotografia sportiva sono i seguenti: corpo in grado di raggiungere alti ISO e obiettivi preferibilmente luminosi per poter isolare il soggetto e distinguerlo dallo sfondo. Come obiettivi poco varia tra zoom e ottiche fisse, se si hanno le idee chiare di cosa fotografare e come farlo. Nel caso di teleobiettivi fissi luminosi è d’uopo un solido monopiede per sostenere le pesanti e ingombranti lenti che però possono contare su veloci motori di autofocus. E’ poi opportuno avere un medio-tele per le riprese ravvicinate a fine gara o sul podio. I tempi di scatto devono essere veloci, non inferiori all’1/1.000 per cristallizzare le azioni e il diaframma può essere lasciato libero, impostando la priorità di tempi. La priorità di tempi è consigliata a chi gode di un corredo di lenti di tutto rispetto, la cui resa varia di poco passando da diaframmi aperti a diaframmi medio-chiusi. Discorso diverso per chi ha un corredo di lenti buie, le cui prestazioni a tutta apertura sono generalmente sensibilmente inferiori a quelle a diaframmi medio-chiusi, ragion per cui non è consigliabile lasciar determinare alla macchina il diaframma.

Riassumendo: un corredo pro, per non perdere nemmeno uno scatto, dovrebbe essere composto da due corpi FX, oppure un corpo FX e uno DX per sfruttare il fattore di moltiplicazione, con un 24-70 2.8 (premiazioni, arrivo gara e concorsi), 70-200 2.8 e un 300 2.8; un amatore evoluto che punta sulla qualità senza avere obblighi di consegna, dovrebbe avere un corpo FX o DX con un 50, un 70-200   oppure un fisso 150/180 e un 300; per un semplice amatore che non ha grandi necessità è più che sufficiente un corpo DX con un 70-300.

Personalmente preferisco scattare a priorità di apertura, per poter impostare il diaframma di volta in volta a seconda delle esigenze, impostando 1/1.000 come tempo limite e lasciando gli auto-ISO.

Le difficoltà insite nel fotografare le discipline dell’Atletica sta nella concomitanza tra gare di velocità e mezzofondo su pista e i concorsi di lanci e salti. Occorre girare parecchio per il campo, cercando di fotografare gli atleti e le prestazioni migliori, senza dimenticare e discriminare però gli altri atleti: sebbene gli atleti più forti regalino le foto più redditizie, spesso atleti di secondo piano compiono meglio i gesti tecnici e questo consente la realizzazione di foto migliori.

VELOCITA’

100 metri A seconda del livello tecnico la gara dura fra i 10 e i 14 secondi, di conseguenza non c’è molto tempo per pensare ma occorre sapere già in partenza cosa inquadrare e come farlo. L’inquadratura laterale ha il problema di far risultare a fuoco la tribuna, l’inquadratura di tre quarti ha il problema di dover conoscere con buona approssimazione i possibili risultati degli atleti per sapere dove posizionarsi, se all’arrivo per riprendere il testa a testa oppure alla partenza per riprendere l’uscita dai blocchi. L’inquadratura più facile è quella frontale: per l’isolamento del soggetto dallo sfondo e per seguire l’evoluzione di tutta la gara. Diversamente da altre gare, i 100 metri vedono i concorrenti partire fianco a fianco, generalmente i migliori nelle corsie centrali e questo “obbliga” ad un’inquadratura orizzontale mentre l’inquadratura verticale non valorizza la disciplina oltre che essere difficoltosa come tempistica. Gli obiettivi da utilizzare possono variare notevolmente: un 70-300 buio consente l’inquadratura dalla partenza all’arrivo a diaframmi chiusi che tengono a fuoco gran parte degli atleti (occorre però avere una macchina in grado di reggere bene gli ISO elevati; un 70-200 luminoso consente una buona inquadratura frontale nella parte finale della gara, oppure la partenza di tre quarti; un fisso luminoso come un 300 consente la ripresa frontale dalla partenza, spostandosi sul gruppo di testa attorno ai 50 metri e chiudere sul vincitore negli ultimi 20 metri; un 180 luminoso consente la ripresa di tutti gli atleti dai 50 metri in poi, per chiudere sul gruppo di testa negli ultimi 20 metri.

200 metri La gara dura tra i 20 e i 27 secondi a seconda del livello tecnico. L’inquadratura migliore si ha da metà curva sino all’uscita, con la possibilità di inquadrare 2-3 atleti in corsie vicine e poi stringere su un atleta singolo in verticale. Gli obiettivi più adatti sono il 180 o un 300 luminosi per la capacità di sfocare lo sfondo dal soggetto.

400 metri A seconda del livello la gara dura tra i 45 e i 65 secondi. Il momento clou della gara arriva ai 300 metri quando l’acido lattico imballa gli atleti e si decide la gara e il vincitore. Le migliori inquadrature sono in partenza all’uscita dai blocchi: si può scegliere se utilizzare un medio-tele corto a diaframmi chiusi attorno a f/8 per avere a fuoco tutti gli atleti, stando appostati a tre quarti di curva, oppure usare un teleobiettivo concentrando l’attenzione su due-tre atleti. Subito dopo occorre cambiare obiettivo o focale passando a un teleobiettivo come un 300 luminoso e pensare a isolare gli atleti negli ultimi 80 metri di gara in inquadratura verticale o orizzontale se si arriva a una volta per il traguardo.

Staffetta 4×100 Dura tra i 40 e i 60 secondi, i momenti salienti sono duranti i cambi, nel momento in cui il testimone passa da un atleta all’altro. Si tratta del giro di pista più veloce e si tratta anche del più complicato da riprendere. La scelta del punto da dove riprendere dipende dagli atleti che si vogliono riprendere. In una gara maschile, quindi più veloce si può scegliere se riprendere la partenza e l’arrivo, oppure posizionarsi in una delle tre curve. In una gara femminile si può aggiungere la possibilità di posizionarsi all’uscita della prima curva e poi portarsi rapidamente all’arrivo. Si può fare un’inquadratura verticale stretta che riprenda i due compagni che si passano il testimone, oppure un’inquadratura più ampia orizzontale che però dev’essere fatta con diaframmi chiusi per avere la giusta profondità di campo, cosa complicata generalmente dall’orario delle staffette che di solito chiudono le manifestazioni a tarda sera.

Staffetta 4×400 Dura tra i due minuti e mezzo e i quattro minuti. Le considerazioni fatte per la 4×100 restano valide, tuttavia trattandosi di quattro giri di pista e considerando che il cambio viene effettuato prima dell’arrivo le difficoltà vanno a decrescere. Importante quindi riprendere la partenza con un normale o un medio-tele corto a diaframmi medio-chiusi e poi utilizzare un medio-tele o un tele per fotografare i cambi di staffetta con inquadratura verticale.

MEZZOFONDO VELOCE

800 metri La gara dura due giri, tra 1’45” e 2’30” minuti. I partecipanti possono arrivare a 12 e in tal caso è suggestiva la ripresa della partenza con un normale o un medio-tele corto come un 85 con il diaframma f/5.6-f/8 per vedere il gruppo sfilare appostati appena fuori dalla pista. Successivamente ci si sposta all’ultima curva e attendere il secondo giro e scattare inquadrando verticalmente i soggetti. A seconda della distanza alla quale ci si trova si può utilizzare un 85 se si è dentro la pista o un 180 se si è più lontani, a diaframmi aperti per sfocare lo sfondo.

1.500 metri La gara dura tre giri e 300 metri. Si possono scegliere quattro punti di appostamento, uno per ogni giro. Le inquadrature migliori, a parte quella orizzontale della partenza, sono quelle verticali. Si possono utilizzare indifferentemente dei medio-tele o dei teleobiettivi luminosi per sfocare il soggetto.

5.000 metri La gara dura dodici giri e 200 metri. Si ha tutto il tempo di scegliere inquadrature e obiettivi differenti. Inquadratura orizzontale in partenza con un normale, inquadrature verticali con medio-tele. Si possono aggiungere inquadrature dal basso a figura intera con dei grandangoli per avere prospettive differenti. Importante è l’arrivo con inquadratura orizzontale per il vincitore.

MEZZOFONDO

10.000 metri La gara dura ben venticinque giri e presenta le stesse caratteristiche e problematiche dei 5.000 metri.

Marcia Le gare variano fra i dodici giri e mezzo e i venticinque giri e sono più lente delle corrispondenti gare sui piani. Estremamente importante in questa disciplina è il movimento dei piedi che non devono essere mai tagliati dall’inquadratura e devono essere sempre presenti. La cosa migliore è un’inquadratura dal basso.

 

 

 

OSTACOLI e SIEPI

110/100 ostacoli La gara dura tra i 13 e i 18 secondi a seconda del livello. L’elemento più importante sono gli ostacoli e il loro passaggio. Si può scegliere se posizionarsi di tre quarti attorno al quarto ostacolo per riprendere la partenza, il passaggio dei primi tre ostacoli e il quarto ostacolo in asse. Nell’inquadratura frontale invece occorre seguire le stesse indicazioni dei 100 metri con alcune aggiunte: fondamentale avere l’atleta in volo sopra l’ostacolo; si può riprendere la partenza attraverso gli ostacoli creando un interessante effetto prospettico.

400 ostacoli La gara dura tra i 48 e 70 secondi a seconda del livello. Le inquadrature più interessanti si hanno all’uscita della prima curva e il passaggio dell’ultimo ostacolo in rettilineo e l’arrivo stremati. Le inquadrature più riuscite sono quelle orizzontali.

3.000 siepi La gara dura sette giri e mezzo. Fondamentali le inquadrature orizzontali del passaggio delle siepi, ma soprattutto quella della riviera, la siepe con atterraggio nella buca piena di acqua: è questa la caratteristica fondante della disciplina.

 

LANCI

Giavellotto E’ una disciplina complicata da riprendere per il posizionamento a causa della pericolosità e del settore di lancio. Inoltre lateralmente sono presenti giudici e altri atleti a ingombrare la scena. L’inquadratura verticale è la migliore e occorre cristallizzare il momento del caricamento del braccio e dell’abbandono del giavellotto dalla mano. Si possono utilizzare dei medio-tele o dei teleobiettivi luminosi.

Disco e Martello I lanci vengono effettuati all’interno di una gabbia protetta da una rete. L’inquadratura da distanza di sicurezza interna al campo (variabile dai 100 metri in competizioni mondiali ai 50-60 metri delle competizioni regionali o provinciali) è poco pratica. La soluzione migliore è un’inquadratura verticale dal basso con un supergrandangolare inserito sotto la gabbia, ma non è sempre possibile.

Peso E’ il lancio più facile da riprendere, complice la ridotta distanza di lancio variabile dai 22 ai 12 metri. E’ possibile utilizzare un teleobiettivo come il 300 piazzandosi frontali a circa 30 metri in inquadratura verticale, isolando il pesista dallo sfondo con un diaframma aperto. In alternativa c’ l’inquadratura di tre quarti o laterale con un normale o un medio-tele a diaframma aperto.

SALTI

Asta Il momento più importante è il valicamento dell’asticella e l’abbandono dell’asta. Si deve utilizzare un medio-tele corto a diaframma aperto, posizionandosi in asse ai ritti e riprendendo la rincorsa negli ultimi metri. La rincorsa va ripresa con inquadratura orizzontale per poi passare alla verticale durante il valicamento.

 

 

 

Alto Il momento principale è il valicamento dell’asticella. A seconda dell’atleta occorre far attenzione a scegliere l’inquadratura orizzontale o verticale. Occorre essere molto vicini ai ritti a causa del posizionamento dei materassi e dei giudici solitamente vicini ai ritti. Gli obiettivi da utilizzare sono dei normali o dei medio-tele corti usati ad altezza uomo.

 

 

 

Lungo Il momento principale è lo stacco dall’asse di battuta, il volo e l’atterraggio. La lunghezza del salto varia da 9 a 4 metri. L’inquadratura migliore è quella verticale a fine buca. La distanza ottimale è di circa 20 metri dall’asse di battuta, meglio non posizionarsi più vicini per non ostacolare i saltatori che per una rincorsa sbagliata possono uscire di corsa addosso ai fotografi. E’ quasi d’obbligo l’utilizzo di un teleobiettivo luminoso usato a diaframma aperto per sfocare lo sfondo. Il posizionamento laterale non rende a causa degli atleti e dei giudici presenti a meno di due metri dietro la linea del saltatore.

Triplo Stesse considerazioni fatte per il lungo, fatto salvo che occorre catturare i tre momenti di hop, step e jump e che il primo stacco è arretrato di circa 6 metri rispetto al lungo.

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