Nikon 300mm f/4 AF-S D IF-ED
Articolo pubblicato anche Nikonland.eu, il portale dei Nikonisti Italiani http://www.nikonland.eu/forum/index.php?/topic/9347-nikon-300mm-f4-af-s-d-if-ed/
Mi serviva un teleobiettivo per utilizzarlo nello sport. Dopo diversi mesi passati a leggere le varie recensioni, prove e specifiche ho scelto il 300 f/4 motorizzato. Ha prevalso la logica della comodità di autofocus e di ingombri sull’altro teleobiettivo in lizza, il Nikon 300mm f/2.8 AF (peso all’incirca doppio e lentezza di autofocus) pur essendo su costi simili (AF-S nuovo import contro AF usato).
Ci si abitua al peso di 1.5 kg dopo qualche decina di minuti. Non è strettamente necessario utilizzare un monopiede a meno che non si resti sempre nella stessa posizione, altrimenti mi trovo più impacciato che altro, trovandomi spesso a passare da inquadratura verticale a orizzontale o viceversa. Sull’annosa questione dell’instabilità dell’attacco per il monopiede o il treppiede, premetto che scatto prevalentemente con tempi veloci. Tuttavia, nelle prove fatte a tempi lenti non ho riscontrato nel mio esemplare nuovo dei problemi di mosso.
L’autofocus è limitabile a 3 metri con un sensibile incremento di velocità, mentre la messa a fuoco in modalità FULL arriva a 1.45 metri. In assoluto, anche con l’autofocus limitato, la velocità non è strepitosa ma più sufficiente anche negli sport più dinamici, facendo ovviamente la tara anche al ristretto angolo di campo che richiede un po’ di pratica.
Le immagini sono sature e vivide, cosa che personalmente apprezzo nello sport. La resa in controluce, grazie anche al paraluce incorporato, è buona, superiore ad esempio rispetto al Nikon 180 2.8.
Limitatamente allo sport è pienamente utilizzabile a tutta apertura ma personalmente preferisco sovraesporre di ⅔ di stop. Chiudendo a 5.6 ritengo necessario ancora sovraesporre di ⅓ di stop.
Lo sfocato è molto piacevole. Nell’utilizzo a distanza ravvicinata la profondità di campo è estremamente ridotta e va gestita con cognizione di causa. La messa a fuoco minima di 1.45 metri lo rende utilizzabile per utilizzi in macrofotografia.
Passo ad alcuni esempi, iniziando dall’atletica
Chiusura in buca nel salto in lungo
Passo ad una pseudo-macro: in questa foto mi trovo a 4.5 metri dal leopardo che sta dietro le sbarre della gabbia. La profondità di campo di soli 3.36 cm riesce quasi a far scomparire le gabbie e rende l’immagine ben fruibile
Anche nella caccia fotografica a volatili il 300 si comporta bene, potendo giovare in questo frangente anche del ridotto peso rispetto agli altri altri teleobiettivi Nikkor
Tornando allo sport, il 300 consente di stare a distanza di sicurezza (diciamo attorno ai 20-25 metri) per esempio nel football americano
In definitiva, il 300 f4 si mostra poliedrico nei suoi campi di utilizzo ed è in grado di regalare grandi soddisfazioni ad un prezzo decisamente ridotto rispetto ai fratelloni più nobili e titolati.
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