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Il boom di Giovanni Tamponi: intervista a Gavino Rassu

Una delle sorprese di questo inizio di 2012 è Giovanni Tamponi nel giro di pista. Il velocista sassarese, cresciuto nella Studium et Stadium e passato all’Amsicora quattro stagioni fa, è allenato da Gavino Rassu amsicorino di vecchio corso e responsabile della sezione sassarese del sodalizio cagliaritano di Via dei Salinieri.

Impegnato perlopiù sui 60 piani nella stagione indoor e nei 100 e 200 metri nella stagione estiva, Giovanni ha avuto la sua stagione migliore nel 2010, quando realizzò i suoi personali nei 100 metri (10″73 con +2.1 di vento a favore e 10″89 con -0.5 di vento contrario) e nei 200 metri con 21″88 nella Finale Societaria di Molfetta, prestazione quest’ultima che lo portò alla ribalta nazionale, in quanto fra le migliori di fine 2010. Il 2011 è stato invece tribolato, con alcuni acciacchi fisici che ne hanno pregiudicato le prestazioni e lo hanno tenuto al di sotto del 2010. Il 2012 è invece partito con la nuova avventura sul giro della morte, avventura iniziata a suon di personali, di migliori prestazioni sarde e del minimo per i Campionati Italiani Promesse.

Dopo il 49″32 che gli ha regalato la vittoria nei 400 metri alla prima fase dei CDS Sardi, ottenuta in fastidiose condizioni di vento, abbiamo scambiato qualche chiacchiera con il suo allenatore Gavino Rassu.

Dopo un 2010 sfavillante, culminato il 26 settembre con il 21″88 di Molfetta, Giovanni ha vissuto un  2011 appannato. C’è stato qualche problema particolare o una semplice stagione storta che può capitare?

Giovanni ha avuto un problema ad un ginocchio e per diversi mesi ha anche dovuto cambiare il piede di partenza oltre a dover rinunciare a certi lavori e questo ha creato qualche difficoltà.

Alle indoor 2012, Giovanni ha avuto dei tempi un po’ più alti del 2011 e del 2010, poi non ha partecipato ai Campionati Italiani Indoor pur avendo il minimo. Il 25 aprile ha fatto l’esordio in pista sui 400 metri e ha subito piazzato l’acuto realizzando il personale con 49″38. Ai CDS di Oristano si è migliorato ulteriormente abbassando il personale a 49″32 (minimo per i Campionati Italiani Promesse) in condizioni climatiche non facili. Che margini di miglioramento ritieni possibili per Giovanni per quest’anno?

Le indoor non erano in programma. Solo alla fine abbiamo deciso di andare a fare un 400 ad Ancona ma la neve non ci ha permesso di andare. La gara di sabato mi è piaciuta molto: più che il tempo, che ora lo farà lavorare più serenamente, mi è piaciuta la maturità con cui ha corso. Sembrava un veterano del giro di pista, distanza nella quale ha invece corso poche volte. Non ci poniamo dei limiti per quest’anno: il primo obiettivo era scendere sotto il muro dei 50″, a seguire il minimo per i Campionati Italiani  Promesse e ora resta il mio 48″72.

Passare dai 100 e 200 ai 400 metri cambia molto il carico di allenamenti ed è normale avere bisogno di tempo per riuscire ad assimilare e smaltire il lavoro per poi finalizzarlo in gara. Può essere anche questo uno dei motivi per cui Giovanni è stato più lento di quanto siamo abituati a vederlo nei 100 e nei 200?

La mole di lavoro che ora ha sulle gambe lo ha effettivamente reso più lento, ma solo per ora: abbiamo prestato meno attenzione alla partenza, curando maggiormente altri aspetti ma lavoreremo anche in funzione dei 100 metri.

In quanto tempo pensi che potremo vedere Giovanni in piena maturità agonistica?

Il miglior Giovanni lo vedremo ai Campionati Italiani Promesse.

Sassari è stata la fucina della velocità sarda maschile degli ultimi anni, vedi qualche giovane interessante che non è ancora venuto alla ribalta?

Sarebbe troppo facile dire Giovanni Canu: lo sta già dimostrando. Vedo dei ragazzini promettenti ma al momento sono troppo piccoli. Ciononostante hanno delle belle qualità ma staremo a vedere.

Più in generale in che stato vedi l’atletica sassarese e quella sarda?

Con la pista che abbiamo a Sassari vedo male l’atletica locale, anche se c’è un bel movimento a livello giovanile grazie al lavoro delle varie società. Dobbiamo andare avanti così e riuscire a tenerli al campo. Mancano le categorie da cadetti in su, forse perché trascurate nelle stagioni passate.

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