Andrea Pianti e Giampaolo Garilli: un oro lungo 7 metri e 34 centimetri
Una prestazione come quella di Andrea Pianti, vincitore del titolo di Campione Italiano Allievi nel lungo con 7.34, merita un approfondimento per l’enorme valore tecnico (minimo per gli Assoluti Italiani, 3° prestazione italiana all-time allievi, miglior prestazione sarda all-time di categoria, superamento di 14 cm del minimo per i Giochi Olimpici Giovanili di Nanjing 2014). Per fare questo approfondimento ho intervistato l’allenatore di Andrea, Giampaolo Garilli, che mi ha fornito un quadro tecnico e umano di questo giovane atleta, oltre ad avermi spiegato la sua filosofia di allenamento. Al mio complimentarmi per il titolo appena vinto, Giampaolo ha tenuto a rimarcare il prevalente merito dell’atleta: comportamento lodevole da parte del suo allenatore, ancor più encomiabile in un ambiente come il nostro dove tanti si comprano le mostrine da generale, pensano di comandare prendendosi i meriti delle imprese eroiche dei soldati, mentre girano la testa quando i soldati muoiono o sono ritenuti non più utili. La chiarezza delle idee sullo Sport e della loro esposizione, oltre che una preparazione culturale e sportiva non comune, da parte di Giampaolo Garilli costituiscono, a mio avviso, una solida base per un futuro atletico di questa giovane promessa del salto in lungo italiano. Ovviamente, dopo Giampaolo, è stato il turno di Andrea che, con un’educazione e una cortesia da rimarcare, ha risposto alle domande che gli ho posto, evidenziando la spensieratezza e la sicurezza in sé (sottolineo sicurezza e non sbruffonaggine, a differenza di tanti sedicenti campioni che nulla hanno mai vinto) mostrata anche nell’intervista rilasciata alla Fidal.
Intervista a Giampaolo Garilli
Andrea Pianti vince il titolo di Campione Italiano nel lungo partendo con i favori del pronostico: leggendo solamente gli accrediti e i risultati sembrerebbe che la trasferta di Ancona sia stata un viaggio di piacere. In realtà come sono andate le cose?
Non così semplice come poteva sembrare. I risultati conseguiti dagli avversari e il primo salto nullo di Andrea in qualifica hanno determinato una condizione difficile da gestire ma lui ha reagito bene seppur sentisse oltremodo la gara, anche nei giorni che l’hanno preceduta.
Vincere realizzando la terza prestazione all-time di categoria, centrando il minimo assoluto, migliorando il record sardo di categoria, dà l’idea del valore tecnico di Andrea. Eppure, parliamo di un giovanissimo: quali cautele deve adoperare un tecnico per far crescere correttamente l’atleta senza accelerazioni?
Bisogna aver pazienza, lavorare prima sulla costruzione atletica del ragazzo per portarlo poi nelle condizioni di attaccare il risultato anche a scapito di una tecnica ancora non impeccabile. Poi bisogna, a mio avviso, lasciare in pace il ragazzo dal punto di vista psicologico: lui deve inseguire un sogno, non un’ossessione.
Lei si sta specializzando nelle prove multiple: qual’è il suo punto di vista sulla crescita dei giovani atleti e sulla specializzazione? Qual’è l’apporto benefico che un approccio generale può dare agli atleti nell’ottica di una crescita nel lungo periodo?
Ritengo fondamentale l’approccio multidisciplinare per il percorso di un atleta. E’ difficile, ne sono consapevole, sia per lui che per il tecnico lavorare a 360 gradi, ma poi i benefici possono essere importanti nel lungo periodo per sviluppare tutte le potenzialità di un atleta, capacità che poi si sommeranno al gesto specifico della disciplina.
Il salto in lungo è una disciplina estremamente tecnica, per la cui realizzazione ottimale è necessario la concomitante gestione di numerosi dettagli. Aspettarsi che in soli 2 anni di vita atletica (Andrea si allena effettivamente da soli 2 anni) un atleta padroneggi la disciplina non è pensabile: quali sono i difetti principali da migliorare prossimamente e quali sono quelli da affinare più in là?
Lui ha la capacità innata di staccare naturalmente e di non perdere velocità in uscita dalla pedana, per questo abbiamo lavorato principalmente sulla velocità e sulla rincorsa. Manca una maggior tenuta in volo (se lo deve godere di più) e bisogna migliorare la chiusura.
Cosa ci dobbiamo aspettare dal 2014 di Andrea? Quali sono gli obiettivi e in quali discipline lo vedremo cimentarsi?
Sicuramente mi aspetto la conferma e la stabilizzazione delle sue misure, il ragazzo non si pone limiti e questa è la sua vera forza. Poi affronteremo l’Octathlon Regionale anche nell’ottica dei Giochi delle isole. Lavorerà comunque principalmente per i 100 metri e per i 200 metri, oltre ovviamente al lungo.
Intervista ad Andrea Pianti
Il 5 ottobre 2013 hai realizzato il tuo personale con 6.91; il 19 febbraio lo hai ritoccato sino a 7.04; il 2 febbraio sei salito a 7.21; infine il 15 febbraio sei arrivato a 7.34. 43 cm in 4 mesi: dove pensi di atterrare agli Assoluti Italiani della settimana prossima? Vicino al 7.52 di un certo Andrew Howe?
Ci spero molto perché non è impossibile… Io ci provo sempre, poi, vada come vada.
Cosa hai provato quando il giudice ti ha detto “7.34”?
Quando ho visto il 7.34 ero contentissimo: primo, perché ho fatto il minimo per gli Assoluti; poi, perché ero ad un passo dal titolo di Campione Italiano.
Caratterialmente come ti definiresti? Vedendoti in gara, mi verrebbe da dire caparbiamente spensierato e sicuro di te.
Diciamo che sono uno molto determinato, che pensa alle sue misure non a quello che fanno gli altri.
Perché un ragazzo con il tuo fisico e le tue doti atletiche sceglie l’Atletica Leggera e non un altro Sport, magari di squadra?
Prima giocavo a calcio, stavo in porta. La squadra aveva già un altro portiere e non giocavo molto… Avevo amici che facevano Atletica, allora ho provato e mi sono appassionato.
Quanto sono importanti il tuo allenatore Giampaolo Garilli e i tuoi compagni di allenamento?
Il mio allenatore ormai è come un secondo padre per me. E’ una persona veramente eccezionale, che mi capisce alla perfezione in qualsiasi situazione. I miei compagni di allenamento sono tutto per me: non c’è cosa più bella che avere degli amici che ti sostengono e credono in te. Loro, sono la mia seconda forza!
Oltre al salto in lungo quali altre discipline ti piacciono e in quali vorresti gareggiare più spesso?
100 metri, 200 metri e sicuramente farò le prove multiple.
Quali obiettivi ti poni in questo 2014?
Il mio sogno sarebbe indossare la maglia della Nazionale… Poi il mio obbiettivo è migliorarmi sempre di più e poi, se verrà, il Record Italiano.